triciclo porta gelato con pedalata assistita si guida senza patente senza bollo
“Un velocipede
per vendere gelati in un parco, in un’area pedonale, in un angolo dei
giardinetti pubblici. Ma anche nel corso di eventi e manifestazioni.
E, perché no, in un grande centro commerciale e in qualsivoglia occasione
in cui ci siano persone attratte dall’irresistibile gusto di un buon gelato
artigianale.
Il Velocipede è grazioso, armonioso, funzionale, moderno, ma è
anche ecologico e si ispira a un concetto, ormai fondamentale, di sviluppo sostenibile.
Come dire: non inquina, è silenzioso, funziona a pedali, e il suo potente
frigorifero, che assicura una buona autonomia, è a caricamento elettrico.
Ma non è tutto.
L’idea ci è piaciuta anche perché è stato pensato
e costruito per sviluppare un altro aspetto a noi molto caro: la dimensione
artigiana del lavoro, anche e soprattutto quando si parla di cibo.
La nostra non è una battaglia ideologica contro la produzione industriale,
per carità. Viviamo in un mondo che deve sfamare qualche miliardo di
persone. Ci piace, però, pensare a modelli di convivenza economica e
sociale in cui siamo fortissimi i valori dell’identità, del territorio,
della cultura, delle tradizioni, e quindi dell’artigianalità, del
lavoro che diventa impegno intellettuale, che aspira all’arte.
Un mercato locale e globale impreziosito da specialità non massificate
e standardizzate, ma che sappiano conservare un’anima, una specificità
e caratteristiche che le possano rendere uniche nel mondo. E così è,
senz’altro, per il gelato partorito dalla fantasia, dalla manualità
e dal buon senso di un bravo gelatiere.
Il Velocipede, con un piccolo investimento, può aiutare
a generare nuovi posti di lavoro, può contribuire a “colorare”
tante aree verdi italiane, può arricchire la proposta turistica delle
migliaia di mirabili siti della Penisola”
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